Sarà presentato ad Ortona il 24 ottobre, ore 17.30 nella Sala di Musica di Palazzo Corvo il volume Nuovi Canti della terra d’Abruzzo. I canti della tradizione popolare abruzzese attraverso nuove elaborazioni curato da Domenico Di Virgilio e Luigi Di Tullio, Roma, Squilibri editore, 2018.
Interverranno
Diana de Francesco, Vicepresidente Istituto Nazionale Tostiano di Ortona
Bruno Di Lena, Presidente Coro Polifonico Histonium
Luigi Di Tullio e Domenico Di Virgilio, Curatori del volume
Marco Della Sciucca, Conservatorio Casella L’Aquila
Ingresso libero con green pass sino ad esaurimento posti.
Il volume rappresenta la conclusione di un progetto svolto da più enti: Istituto Nazionale Tostiano di Ortona, Coro Polifonico Histonium “Bernardino Lupacchino dal Vasto” di Vasto e Archivio Etnolinguistico Musicale Abruzzese di Chieti con il contributo del MIBACT. Direzione Generale Spettacolo.
Alla base dell’iniziativa vi è stata la messa a disposizione ai numerosi compositori italiani delle fonti orali abruzzesi conservate negli archivi per far si che nuovi canti fossero composti sulla base della nostra tradizione. Un progetto che ha dato esiti interessanti dal punto di vista musicale ma anche per l’attenzione non solo conservativa verso una cultura che abbiamo alle spalle e che fortunatamente sopravvive nelle registrazioni fatte sul campo a partire dal Dopoguerra.
Citiamo dal sito dell’editore:
21 brani della tradizione orale abruzzese, raccolti sul campo da Alan Lomax, Nicola Jobbi, Diego Carpitella, Domenico Di Virgilio e Carlo Di Silvestre, sono stati affidati a 17 compositori perché, rivisitandoli secondo la loro personale sensibilità artistica, ne ricavassero versioni per corali: questo il fine immediato di un progetto che, realizzato all’interno degli interventi predisposti dal MiBACT a ‘Salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale’, aveva anche l’ambizione di rivisitare, e forse anche reinventare, il patrimonio musicale di tradizione orale al fine di non sacrificarne i tratti più significativi, quelle istanze espressive che non hanno riscontro in altri ambiti musicali e meritano pertanto di essere trasmesse alle generazioni a venire come veri e propri “beni comuni”.
Assieme alla ricostruzione delle ricerche etnomusicali in Abruzzo, nel volume sono così raccolte le trascrizioni del materiale registrato e le partiture dei brani rielaborati dai compositori. Nei due CD l’esito più significativo dell’intero progetto con i brani tradizionali affiancati dalle rielaborazioni dei compositori nelle esecuzioni dal vivo delle corali che, provenienti da diverse regioni, hanno aderito al progetto, condividendone intenzioni ed ambizioni.